Scuola di Alpinismo Giovanile

"Luigi Bombardieri-Nicola Martelli"

e.mail: scuolagsondrio@gmail.com

sito web: alpinismogiovanileso.jimdo.com

 




 

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Bandiere sulle montagne non ne porto: sulle cime io non lascio mai niente, se non, per brevissimo tempo, le mie orme che il vento ben presto cancella.

(Reinhold Messner)





estratto dall'Annuario 2020 della Sezione Valtellinese del Club Alpino Italiano a firma del nostro vicedirettore Massimo Gualzetti.  Buona lettura...

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in ricordo di un amico

Il 28 giugno 2015 i ragazzi e gli accompagnatori della Scuola di A.G. "Luigi Bombardieri-Nicola Martelli" posavano una targa commemorativa alla Punta Marinelli in ricordo del compianto amico Nicola e di sua moglie Carla. Ad un anno di distanza pensiamo di fare cosa gradita pubblicando questa foto che ricorda quel momento ed il suo prezioso e profondo significato d'amicizia e stima.


“Nicola,

la Tua amata Carla, compagna di una vita, se ne è andata un anno fa e tu hai voluto salire la Punta Marinelli, una cima su cui spesso tornavi perché amavi moltissimo la bellezza del paesaggio e delle vette che, da lì, si possono ammirare. Proprio lì avevi voluto lasciare un ricordo in memoria di Lei. Questa volta, purtroppo, la Montagna, che Tu hai sempre amato e rispettato, coi suoi pericoli e con le sue insidie, ha avuto la meglio e Ti ha chiamato a sé. Ma, conoscendoti, siamo sicuri che non nutrirai rancore, che continuerai ad amarla ed a rispettarla come sempre hai fatto durante la tua avventura terrena. La Montagna è stata il filo rosso della Tua vita così come il Club Alpino Italiano è stato la Tua seconda Famiglia, una Famiglia cui hai dedicato attenzioni, energie e con cui hai costruito progetti, sogni e cavalcato avventure. Tanti gli anni trascorsi a lavorare, da volontario, in tante associazioni, ma la passione dell’andar per monti ha fatto sì che molte delle Tue potenzialità e risorse confluissero, con forza, proprio nel CAI. Qui hai trovato amici ed estimatori ed in Te, il CAI ha trovato un Amico sempre prodigo di consigli, leale, e disponibile. Nell’ancora giovane Scuola Luigi Bombardieri, hai mosso i primi passi come allievo dei corsi di Alpinismo e, poi, come aiuto istruttore. Hai svolto, per anni incarichi di segreteria, quando ancora si scriveva con la stilografica ed era famosa l’eleganza della Tua grafia, così perfetta da essere usata negli attestati ufficiali. Tra le Tue esperienze, anche il Soccorso Alpino, lo stesso i cui volontari e tecnici, nella terribile giornata di domenica, ti hanno cercato, invano, con condizioni meteo impossibili, nell’estremo tentativo di riportarti ai Tuoi Familiari ed a noi tutti. Tra gli stessi volontari, ricca di significato la presenza di due Tuoi ex allievi, anche loro prontamente accorsi per la ricerca. Poi, l’impegno nella Fondazione Luigi Bombardieri, anch’egli scomparso in Montagna, proprio sotto lo sperone su cui è il rifugio che porta anche il Suo nome. Hai perseguito e tradotto nella pratica i Suoi ideali di educazione rivolti ai giovani, conducendoli, in oltre trent’anni d’attività, alla scoperta dei “segreti” e delle bellezze delle terre alpine, facendoti conoscere ed apprezzare anche fuori dagli ambiti provinciali. Sei stato il compagno di tante escursioni, colui che forse più di ogni altro ha saputo incarnare lo spirito dell’Accompagnatore di Alpinismo Giovanile, animando generazioni di piccoli allievi con i tuoi “giochi” ed i preziosi insegnamenti. Affascinare i più piccoli con gli igloo, gli zufoli, la “sciguéta”, i braccialetti di rami intrecciati: tutte cose che ti contraddistinguevano e costituivano, per te, una grande passione, proprio perché si trattava di cose semplici e tradizionali, lontane dalle sofisticate tecnologie degli svaghi attuali. Del Progetto Educativo del CAI hai fatto Tuo il motto “Imparare facendo” che spesso amavi citare ma che, soprattutto, mettevi in pratica. Ricorderemo sempre la tua esultanza, immortalata nelle immagini, quando, in una spedizione dell’Alpinismo Giovanile nazionale, con due giovani Valtellinesi, hai raggiunto l’Elbrus, la più alta vetta d’Europa. Sei infine riuscito a vedere realizzato uno dei Tuoi sogni nel cassetto, la Scuola provinciale di Alpinismo Giovanile, anche se ti è mancato di soddisfare l’altro desiderio: l’unificazione con la Scuola Bombardieri dei “grandi”. Chissà… Tu che amavi la Montagna ci hai insegnato a trasmettere alle nuove generazioni i Valori che essa racchiude e che la rendono una vera e propria Scuola di vita. Non hai mai desiderato essere al centro dell’attenzione, da persona schiva e rispettosa quale eri, ma ora, in questo particolare momento lo sei Tuo malgrado, caro Nicola, circondato da tutti quelli che ti hanno conosciuto e stimato – e sono davvero tanti! – per la tua umanità e   semplicità. Con Te, Nicola, se ne è andato un Amico che ha insegnato e dato qualcosa di sé a tante schiere di “giovani”, ma anche a tutti noi. Non sei più qui fisicamente, ma il Tuo ricordo sì, è vivo, e sarà sempre con noi, in quel grande zaino che è il cuore e sarà nostro compito raccoglierne l’eredità e custodirne i Valori, quelli che, in Vita, hai perseguito con tanta convinzione. A Te, caro Amico e compagno di tante avventure e scoperte, dedichiamo questo nostro ricordo, colmo di affetto e di riconoscenza. E con te salutiamo la Tua adorata Carla alla quale ti sei ricongiunto. Per sempre compagni di cordata e di avventure.

Grazie, Nicola.”

( testo del saluto che il Presidente della Sezione Valtellinese ha letto a nome di tutti gli amici del CAI)


 Guarda il video "in cammino per i rifugi della Valtellina", immagini poetiche ed un caro ricordo di Nicola e della sua dolcezza: